Comune di Ravanusa

Ipab, la Corte di Cassazione accoglie il ricorso del Comune di Ravanusa

La Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione, presieduta dalla dott.

Data:
4 Giugno 2021

La Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione, presieduta dalla dott.ssa Lucia Tria, ha accolto, definitivamente pronunciandosi, il ricorso del Comune di Ravanusa seguendo l’indirizzo della Corte Costituzionale e ribaltando i giudizi di primo e di secondo grado per due dei sei dipendenti dell’ex Ipab di Ravanusa.

La controversia aveva avuto inizio con il decreto del Presidente della Regione Sicilia del 27/3/2014 con il quale era stato estinto l’Istituto San Vincenzo de Paoli e lo stesso decreto aveva stabilito la devoluzione al Comune dei beni patrimoniali ed anche l’assorbimento del personale dipendente, con salvezza dei diritti acquisiti in rapporto al maturato economico.

Il Comune di Ravanusa si era sempre opposto non condividendo l’imposizione della Regione Siciliana in assenza di posti in organico e contestando il fatto che la norma non teneva conto del patto di stabilità e dei vincoli di finanza pubblica, considerato il fatto che il decreto del Presidente della Regione Siciliana caricava debiti sul Comune di Ravanusa per circa un milione di euro.

Si è andati avanti per circa sette anni fin quando la Corte costituzionale, con la sentenza 6 luglio 2020, n. 135, ritenendo fondata la questione di costituzionalità prospettata dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana  “in termini del tutto analoghi a quelli di cui all’analoga questione posta dal Comune di Ravanusa” (ha scritto proprio in sentenza), ha dichiarato, l’illegittimità costituzionale dell’art. 34, comma 2, della legge della Regione Siciliana 9 maggio 1986, n. 22, per violazione dei princìpi di autonomia finanziaria degli enti locali, di corrispondenza tra risorse e funzioni, dell’equilibrio di bilancio e di buon andamento della pubblica amministrazione.

Questa sentenza ha fatto venire meno il substrato giuridico costituito dall’assunzione ope legis da parte del Comune di ogni rapporto attivo e passivo facente capo all’IPAB e dall’assorbimento del personale e quindi la Corte Suprema di Cassazione ha accolto la tesi del Comune di Ravanusa rigettando la richiesta originaria dei dipendenti.

Il Sindaco, prendendo atto della sentenza, comunicata all’amministrazione dall’Avvocato Massimiliano Marinelli che ha difeso le ragioni dell’ente presso la Corte di Cassazione, ha auspicato che la Regione Siciliana possa trovare una soluzione a questi lavoratori, legiferando in materia e assumendosi l’onere finanziario che, come da sempre sostenuto, non può gravare sui bilanci degli enti locali già ridotti al lumicino dalla crisi economica e dalla esiguità dei trasferimenti. Area degli allegati

Ultimo aggiornamento

4 Giugno 2021, 14:34